lunedì 21 novembre 2016

Chiede a Nostra Signora di Aparecida di intercedere per il fratello morente ma non poteva immaginare cosa sarebbe successo a lui

Mentre Wagner uomo di 50 anni versa in gravi condizioni in seguito ad un'emorragia cerebrale ormai dato per morto il sacerdote amico di famiglia si avvia nella struttura sanitaria dove il cinquantenne è ricoverato per dargli l'estrema unzione. 

Paulo Luís 42 anni, fratello più piccolo di wagner, vede correre verso di lui la cognata la quale lo mette al corrente della situazione disperata in cui versa il fratello, di colpo Luís viene preso dallo sconforto e si ritrova a farneticare in stato confusionale. Wagner per lui era l'eroe, la guida e la figura che sempre vedeva accanto nei momenti disperati, ma quella volta era lui da solo a dover affrontare l'orribile notizia. Paulo appena realizzata la notizia si precipita in ospedale dove lo sconforto aumenta nel momento in cui vede il fratello nel letto di morte e i medici che gli impediscono di entrare nella stanza. Lo sconforto si trasforma in rabbia vedendo le lacrime della cognata e dei 2 figli di Wagner, fu in quell'istante che tenta l'impossibile e nella sua mente c'è solo l'immagine del Santuario di Nostra Signora di Aparecida. 


Esclama Luìs " non preoccuparti fratello mio io ti salverò" e senza pensarci su 2 volte si fiondò fuori dall'ospedale, prese la sua bicicletta e parti alla volta del Santuario. Percorrette i primi 20 km nella Valle del Paraíba in direzione di Aparecida il sole picchiava sui 35 gradi, Luìs era una persona sedentaria e sovrappeso eccetto le piccole occasioni quando giocava a calcio in partite organizzate da Wagner non faceva moto e di sicuro non percorreva lunghe distanze in bicicletta. 

 Nelle tasche Luìs aveva appena pochi spiccioli che potevano bastare al massimo per 2 caffè, ma nella sua mente questo non significava nulla, l'unica cosa che pensava era ricevere un miracolo da aggiungere alla lunga lista che la Santa Patrona del Brasile aveva fatto in modo di far ricevere ai fedeli attraverso la sua intercessione con Dio. Ormai a metà viaggio paulo sente le forze abbandonarlo, ma la cosa che più lo avvilisce è un piccolo particolare; Paulo non credeva in Dio, non pregava dall'infanzia e la domanda che gli sorse spontanea fu solo: ma perché lo stò facendo? Sapeva però che era l'unica speranza dentro di lui sentiva che non era solo in quel viaggio in mezzo al nulla e facendo carico a forze che non credeva di avere si rimise a pedalare a ritmo serrato. 

Nell'ultima parte del viaggio ormai esausto intravede la figura del santuario, le lacrime iniziarono a scendere giù confondendogli la visuale ma non erano lacrime di sfogo bensì lacrime di gioia perché dentro di se aveva sentito che il fratello era guarito, infatti una volta al cospetto della statua comincio a baciare a baciarne i piedi e ringraziare Dio, ma non per la guarigione lo ringraziava per tutto e per essergli stato vicino e aver creduto in lui anche se era un uomo senza fede. All'uscita della basilica incontra un amico che senza farsi accorgere lo aveva seguito per tutto il viaggio da dentro una vettura a debita distanza, il quale poi riaccompagno paulo da wagner. Dopo gli abbracci fra i 2 fratelli Paulo si fermo davanti alla finestra scrutando l'orizzonte e leggero come una foglia perché sapeva che Dio ne suo infinito mistero e nella sua infinita bontà gli era stato accanto in quei momenti e gli era accanto anche in quell'attimo. CONDIVIDI L'ARTICOLO AIUTACI A FAR CONOSCERE IL POTERE DI DIO A COLORO CHE HANNO PERSO LA SPERANZA

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