venerdì 2 dicembre 2016

La spina della sacra corona nella cattedrale di Andria sanguina a marzo del 2016 e oggi la notizia sconvolgente

Finalmente dopo un periodo di tempo che sembrava non finire mai la chiesa si è pronunciata. Il segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del Vaticano, il sacerdote in carica  nella parrocchia della cattedrale di Andria ed il locale arcivescovo  hanno certificato che il miracolo del 25 marzo 2016 con testimoni fedeli giunti a migliaia ha avuto luogo. La cosa singolare che il momento del miracolo coincideva sia con la festa dell’annunciazione, sia con il venerdì santo. Nella cattedrale di Andria ancora regna lo stupore quando hanno visto quella che all’apparenza  poteva sembrare una spina dura e secca, improvvisamente germogliasse macchie di sangue, confermato dall’agenzia ANSA

La spina di cui parliamo apparteneva alla corona di spine che fu messa sul capo di Gesù Cristo, quindi parliamo di spine durissime e secche è quindi comprensibile la sorpresa che hanno provato i presenti nel vedere germogliare macchie di sangue da un corpo morto da circa 2000 anni. La cosa invece molto curiosa è che il miracolo ogni qual volta il venerdì santo coincide con il 25 marzo si ripeta. Ovviamente questo evento ha aperto una discussione generale, ma al contrario di quello che si potrebbe pensare non da parte degli scettici ma ben si da parte di fedeli che hanno inviato molte segnalazioni di casi analoghi.

C’è stato detto che ha san Giovanni Bianco a Bergamo ci sia una spina e che il caso ha voluto germogliasse macchie di sangue lo stesso identico giorno, ossia il 25 marzo del 2016.Un’altra segnalazione riguarda la spina nella chiesa di cagliari dove addirittura dicono che non sia stata esposta privando i fedeli del miracolo. Insomma ne sono pervenute molte altre e infatti ci teniamo a precisare che anche se ne abbiamo messe 2 di segnalazioni non sono notizie verificate, ma il senso voleva far capire la partecipazione che ha creato attorno a se questo evento finalmente certificato anche se molti come me sentivano nel proprio cuore quale fosse la verità senza bisogno di un pezzo di carta che ci dicesse: “si! E’ un miracolo!”

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