lunedì 30 gennaio 2017

Una stupenda e potentissima benedizione dalla Santa voce di San pio. Da leggere mentre si ascolta il Santo


La preghiera potentissima di San Pio che benedice come solo lui sa fare.
Leggi con noi le sue parole mentre ascolti la sua santa voce dal video qui sotto.
io sono debole
ho bisogno del tuo aiuto, del tuo conforto,
Ti prego
fai la benedizione a tutta la gente,
ai miei amici, alla mia famiglia , anche me.
Manda la luce santa,
la luce di Dio per illuminare le nostre anime,
la nostra mente,
i nostri pensieri…
a chi posso rivolgermi se non a te?
So che intercedi sempre presso il Signore
per tutte le anime che sono in un periodo negativo,
chi ha una malattia
chi una delusione, uno sconforto terreno o spirituale,
tu sei lì
vicino a quell’anima
che brama un aiuto nella sua sofferenza.
Sono certo
che chi prega con fede,
anche se piccola come un granellino di sabbia
Tu per conto di Dio
puoi operare meraviglie.
E quelle meraviglie
sono nelle grazie
che Gesù e la Mamma nostra nei cieli
ci inviano dai loro Sacratissimi Cuori
dal Loro Amore
dallo Spirito Santo che è in ognuno di noi
e che accoglie
tutto ciò che è buono per l’anima.
Padre Pio
cerco il tuo amore
la tua intercessione
per la grazia che ardentemente desidero (….)
Intercedi per me,
Dio può tutto
ed io confido nel Padre dei Cieli
nel Padre dei nostri cuori
perchè attraverso di Te
sono sicuro della Grazia che
per tua intercessione mi otterrai.
Amen

giovedì 12 gennaio 2017

I miracoli di santa Rita


Santa Rita ha tramandato il suo messaggio senza mai scrivere niente, ma usando l’esempio concreto del vivere quotidiano fatto di rispetto verso l’altro e verso il creato.Le testimonianze dei miracoli accaduti per sua intercessione sono talmente numerose, che è stata proclamata dal popolo di fedeli “santa dei casi impossibili” (o santa degli impossibili), in quanto, così come Rita ci ha insegnato, se ci si affida a Dio, tutto può accadere. Questa piccola, grande donna ha lasciato tracce di numerose opere miracolose sia in vita, che dopo la morte. Guarigioni che sembrano inspiegabili. Migliaia, sono le testimonianze di grazie ricevute che ogni anno arrivano in monastero.

CAMMINO DI NUOVO (TESTIMONIANZA DI RITA GIACALONE – VOGHERA – PAVIA, ITALIA)

Mia mamma [Teresa], ormai da parecchi anni, soffriva di artrosi ad entrambe le ginocchia con interessamenti alle cartilagini, alle rotule e, nell’ultimo periodo, le si erano formate delle calcificazioni ossee; tutto questo non le permetteva più di camminare normalmente e, molto spesso, le ginocchia non la reggevano e cadeva per terra.
Dopo infinite visite e vari esami, nel mese di ottobre [2010] siamo stati da un bravo professore, il quale, appena ha visto i referti e le lastre effettuate, ha dato subito parere ormai scontato: l’operazione con l’innesto di protesi ad entrambe le ginocchia.
Mia madre, appena sentito ciò, è stata presa dallo sconforto più totale per mille paure; lei, che ha un’enorme venerazione e fede nell’amata Santa le ha chiesto piangendo la grazia di guarirla senza sottoporsi all’intervento, di poter finalmente camminare come tutti.
Ebbene, la notte seguente la visita, mamma ha sognato Santa Rita che la invitava a camminare insieme a lei dicendole che era guarita… mia madre si è svegliata di colpo piangendo e si era accorta davvero che poteva camminare leggera e senza dolore e così fece, camminando come una bambina la prima volta!
Nemmeno io credevo ai miei occhi, saltellava, correva e faceva movimenti che solo due giorni prima con poteva nemmeno sognarsi di fare, bloccata dal dolore.
Per questo motivo, ringraziamo di cuore l’intercessione di Santa Rita, che ha aiutato più di una volta mia madre, la quale non fa altro che ringraziarla ogni giorno e a tutti la proclama a gran voce: “Grande donna, grande madre e la più grande Santa!”. Cara Santa Rita, non farci mai mancare la tua protezione sulla nostra famiglia.

COME SE NON AVESSE AVUTO L’INCIDENTE  (TESTIMONIANZA DI LIDIA ANDRETTA – SALERNO, ITALIA)

Mia figlia Paola, di 16 anni, venne investita da un motorino mentre attraversava la strada per andare a scuola: era il 1° ottobre 2010.
Da allora, era costretta ad andare a scuola con le stampelle perché aveva la rotula fuori asse, l’osso sacrale fuori asse, un legamento che partiva dal tallone fino all’anca allungato e il quadricipite steso, per l’urto ricevuto dal motorino. Per tanti mesi, ho pregato Santa Rita per la sua guarigione.
L’anno scorso, il giorno della festa di Santa Rita mi recai in chiesa (nel centro storico, esiste una chiesa di Santa Rita) e, dopo aver comprato tre rose rosse, entrai.
Mi sedetti in fondo, appoggiando le rose sulle mie gambe e pregando Santa Rita per la guarigione di mia figlia.
Mentre pregavo, mi accorsi che una foglia si stava staccando dal ramo di una rosa e la scostai.
Dopo pochi minuti, guardando le rose, vidi che al posto della foglia c’era un bocciolo di rosa.
Un brivido mi percorse tutto il corpo: c’era un bocciolo al posto della foglia. Alla fine della Messa, mi trattenni ancora un po’ e poi tornai a casa.
Verso le 21.30 mia figlia si alzò per andare in bagno e improvvisamente camminava bene: aveva la gamba un po’ pesante e le faceva male la schiena, ma camminava bene. Prima di andare a dormire tutta la gamba le scoccò.
La mattina dopo a scuola, invece, le scoccò tutta la schiena e da allora ogni giorno la sua salute migliorava fino a guarire completamente.
Abbiamo fatto varie visite, dove vari medici hanno attestato che lei è guarita e sembra che non abbia mai avuto nessun dolore precedente, come se il trauma non ci fosse mai stato: infatti ora corre e salta come se niente fosse.
Tutto ciò è avvenuto grazie a Santa Rita e a quel bocciolo comparso dal “nulla”.

SVEGLIARSI DAL COMA (TESTIMONIANZA DI GIORGIA STANCO, ACI SANT’ANTONIO – CATANIA, ITALIA)

Il 21 maggio 2010, mia figlia Jennifer Zappalà fu colpita da una febbre altissima, in seguito a convulsioni, crisi epilettiche e scoordinamento totale degli arti.
Dopo esami e visite, entrò in coma. Il mattino del 22 maggio 2010 (giorno della festa di Santa Rita), il primario riferì che mia figlia aveva la meningite e che la risonanza aveva stabilito che una buona parte del cervello era danneggiata e che le conseguenze – se si fosse svegliata – sarebbero state gravi.
Nel frattempo, a San Giovanni La Punta (provincia di Catania), si celebrava la Messa in onore di Santa Rita. Le sorelle della Pia Unione Primaria, insieme a Padre Orazio, pregarono per mia figlia. Quella mattina, in chiesa, una cuginetta di soli 5 anni prese una rosa benedetta per farla portare in ospedale.
Poggiai la rosa sul cuore di mia figlia e, dopo un paio di secondi, aprì gli occhi… non vedeva, sentiva appena, non camminava, aveva il pannolone, ma per me era la giornata più bella.
Avevo visto mia figlia rinascere. Tornarono i medici e, dopo aver visitato mia figlia, dissero: «Noi, quello che potevamo fare, l’abbiamo fatto. Adesso, se riprenderà qualche funzione, è un miracolo».
Mia figlia si riprese, cominciò a sentire, dopo qualche giorno riprese a leggere e, infine, una mattina riuscimmo a metterla in piedi. Adesso è sana. Allora è un miracolo!

PROFUMO DI ROSE (TESTIMONIANZA DI TERESA – NAPOLI, ITALIA)

Era il luglio del 2008. A mio marito Angelo, allora di anni 42, fu diagnosticato un tumore intra-midollare all’altezza della cervicale.
Il tumore doveva essere rimosso chirurgicamente; l’intervento aveva un’elevata percentuale che potesse provocargli seri danni e lasciarlo paraplegico.
Nel giugno 2011, un’altra brutta notizia: il tumore si era ingrandito.
L’intervento fu fatto il 6 luglio 2011. Dopo 13 ore di sala operatoria, il tumore era stato rimosso senza provocare danni, era di natura benigna.
Il giorno prima dell’intervento ero distesa sul letto, preoccupata e impaurita; improvvisamente, avvertii un profumo di rose ed un bruciore agli occhi.
Non mi spiegavo da dove venisse, chiesi a mia suocera se avesse lei quel profumo, ma mi rispose di no e mi confidò che il profumo di rose appartiene a Santa Rita e che lei aveva chiesto la grazia alla Santa per proteggere Angelo.

MIRACOLO DI UNO SCONOSCIUTO (TESTIMONIANZA DI ROSARIO BOTTARO – URUGUAY)

Sono madre di quattro figli e, come madre, ho pregato per la salute di un ragazzo di 24 anni, senza conoscerlo.
Santa Rita stava lì come un’amica, la migliore delle amiche, che ti parla e sa ascoltarti in qualunque momento, ci fa sentire che sta, come una vera amica del cuore, nell’immenso amore di Dio Padre.
Questo ragazzo doveva affrontare una rischiosa operazione a causa di un tumore spinale, fissata per il due agosto scorso.
Si compì un miracolo, perché il tumore regredì e non fu più necessario intervenire chirurgicamente.
So con certezza che fu Santa Rita a proteggerlo, con la sua fede immensa, affinché i medici non dovessero arrivare ad operarlo.
Ho promesso che se ciò si fosse avverato avrei ringraziato pubblicamente per questo vero miracolo! Il mio cuore, la mia anima, la mia famiglia si godono la gioia di avere sempre Te e nostro Signore Dio tra di noi. Ti amiamo.

Claudia Koll parla ai giovani: cercate Dio e troverete l’amore


In un’intervista al meeting dei giovani tenutosi a Pompei nel 2007,  Claudia Koll parla a tutto braccio sulla Divina Misericordia, la devozione per la Madonna di Pompei, la conversione, i giovani e il mondo di oggi. E’ serena e vuole testimoniarlo ai giovani del meeting. “Bisogna cercare la libertà nella verità”, dice. E ai giovani lontani dalla Chiesa, l’invito a seguire Cristo: “Vogliate un’altra gamba per camminare, per incontrare l’amore e il Signore, amare in maniera disinteressata e fare piccoli gesti d’amore gratuiti, non aspettandovi niente in cambio”. I giovani di Pompei si incontrano per riflettere su un ideale e una prospettiva comune. Qual è il messaggio di Claudia Koll?
“Il messaggio che porto è quello della fiducia in Dio. Un Dio che è amore, che è infinitamente buono, dolcissimo. La vita acquista un senso diverso se lo si incontra. Quindi bisogna fare di tutto per conoscerlo. Se si conosce Gesù, lo si ama con forza e più lo si ama più lui si fa conoscere”.
Tutti i giovani vivono in una società non sempre ospitale, piena di insidie. Molte volte però le difficoltà formano e aiutano ad arrivare a Dio…

“Santa Faustina Kowalska, che ha ricevuto le rivelazioni da Gesù sulla Divina Misericordia, diceva che la sofferenza è una grazia. In effetti questo è successo anche a me. Io sono ritornata a Dio quando ero nella difficoltà. In quei momenti, cadono un po’ le nostre sicurezze, la nostra onnipotenza, si comprende che si è infinitamente deboli e desiderosi di colui che ci ha creati”. Siamo a Pompei, città mariana per eccellenza. Conosciamo il suo grande legame alla Madonna del Rosario… “Quando sono nata mia mamma è stata molto male e i medici non le avevano dato molte speranze. In questo momento di sconforto ha deciso di affidarmi alla Madonna. La mia famiglia era molto devota alla Madonna del Rosario e io fui affidata proprio alla Vergine di Pompei. Al Battesimo, mi fu dato il secondo nome di Maria Rosaria, in segno di riconoscenza. So che la Madonna mi è stata vicina fin dall’inizio e ha fatto in modo che io tornassi a Dio con tutto il cuore. Sicuramente è stata fondamentale la testimonianza di una nonna con la quale sono cresciuta, che credeva e aveva una grande devozione al rosario e alla Madonna di Pompei”. Un esempio importante… “È questa la grande testimonianza che offre una persona di famiglia che prega, che si rivolge al Signore con semplicità. Tutto ciò ha gettato il seme nella mia vita che, al momento opportuno, ha portato il suo frutto. Da piccola sono stata affidata a persone molto adulte, ho avuto grandi problemi in famiglia. La Madonna è sempre stato un punto di riferimento per me, una mamma ideale. Un giorno, tornata da scuola, dopo aver visto un film della Madonna di Fatima, Le ho chiesto di andare in cielo, perché non volevo vivere, volevo stare con lei. La Madonna non ha ascoltato, il Signore non mi ha preso con sé in cielo quando ero bambina, ma ha permesso che io mi allontanassi e mi perdessi. Dopodiché sono ritornata a lui con tutto il cuore”.
Nel tempo, ci sono stati altri segnali importanti?
“In tutti questi anni in cui non ho frequentato la Chiesa, ho mantenuto una nostalgia di Maria, soprattutto di quello che è: purezza, bellezza, armonia, pace, dolcezza, maternità. È l’emblema di colei che ama incondizionatamente. Un giorno, quando ancora ero lontana, chiesi ad un sacerdote una foto della Madonna, perché mi mancava. Era un po’ questo filo rosso che mi legava a Lei, e il sacerdote mi portò un quadro della Madonna del Rosario. Inizialmente, proprio perché ero nel peccato e nelle tenebre, non capii che era una risposta del Signore e della Madonna stessa. Lo presi semplicemente con me ed oggi è ancora con me, a casa mia. Fu un sollievo averlo in camerino prima di andare in scena. Quando poi si è nella fede si cominciano a capire tutti i segnali di Dio in ogni piccola cosa, in ogni incontro, in ogni avvenimento della giornata. Il Signore non ci fa più sentire soli quando ci dona la fede”.
La solitudine – una condizione percepita da tanti, soprattutto dai giovani – spesso va a sfociare nella voglia di cercare altro, qualcosa di più…
“Questo è insito nel cuore dell’uomo. Anche nella Genesi l’uomo creato non era soddisfatto e aveva bisogno di una compagna a fianco, e quindi il Signore gliel’ha data. Credo che questo grido sia proprio nel cuore dell’uomo. Giovanni Paolo II diceva che quando i giovani cercano l’amore cercano Gesù Cristo. Io ho fatto esperienza di questo. Desideravo tanto l’amore, l’ho cercato per strade sbagliate, consumandolo: non riuscivo ad essere appagata da quello che incontravo. Oggi che ho incontrato Dio, è cresciuto in me un senso profondo di pace, un amore diverso, che mi appaga, che mi fa riposare, che mi svuota e poi mi riempie, per poi donarmi agli altri. Questo, poi, è il grido di Dio: ‘amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato’”.

La sua è una splendida esperienza di conversione legata alla Divina Misericordia. Cosa direbbe ai tanti giovani che non sono presenti al meeting di Pompei, perché distanti dalla Chiesa o per presa di posizione? “Di cercare sempre la libertà nella verità. La libertà fine a sé stessa non basta, perché si rimane chiusi nel proprio egoismo, si soffre ad appagare i propri bisogni per dare gioia agli altri, per amarli e per donarci a loro. Bisogna cercare la verità, perché il Signore non sopporta la menzogna. Cominciate a fare una scelta profonda, a dire che non accettate questo mondo fatto di compromessi, di ipocrisie, dove nessuno si mostra veramente com’è. Dite che avete voglia di essere veri e sinceri. Vogliate un’altra gamba per camminare e per incontrare l’amore e il Signore, per amare in maniera disinteressata e fare piccoli gesti d’amore gratuiti, non aspettandovi niente in cambio. Piccoli gesti e piccoli fiori da presentare a Dio e poi il Signore si mostrerà, perché il Signore vuole farsi conoscere da tutti perché vuole essere amato da tutti”.
Fonte: korazym.org

Testimonianze di grazie ricevute dalla Madonna di Pompei


Innumerevoli sono le grazie che la Mamma Celeste elargisce ai figli suoi. Non c’è persona che possa dire di avere invocato la Vergine Maria e di non essere stata esaudita in un modo o nell’altro.
Certamente, la risposta avviene nei tempi e nei modi che Dio reputa siano migliori per il nostro bene. A volte, però, capita che addirittura ci preceda e senza che quasi noi ce ne accorgiamo il miracolo o la grazia sono già avvenuti. Ma la grazia più grande, ricordiamolo sempre, è la conversione del cuore.



Testimonianze:
Voglio ringraziare la Vergine di Pompei per essere intervenuta a favore del mio nipotino Luca. A dodici giorni dalla nascita gli fu riscontrato un grosso problema al rene destro. I medici tamponarono il problema inserendogli un tubicino che dal rene andava alla vescica per poi rimuoverlo più tardi al compimento del sesto mese. Il bimbo comunque cresceva in fretta. Bisognava procedere con molto anticipo alla rimozione del tubicino e ad un delicatissimo intervento di ricostruzione della parte interessata. Eravamo in ansia per la complessità dell’intervento e la tenerissima età di Luca; ma a tutto ciò non c’era alternativa. Questo era anche il parere e il suggerimento dei primari di Torino e Novara: A tre mesi, quindi, il piccolo fu ricoverato in ospedale e gli fu estratto il tubicino. Dopo un paio di giorni avrebbe dovuto subire l’intervento ma con grande stupore i medici si accorsero che il rene funzionava perfettamente, senza riuscire a darsi una spiegazione. Ora Luca ha dieci mesi e periodicamente viene controllato con opportuni esami clinici. Tutto funziona al meglio. è avvenuto un miracolo. Per questo motivo desidero darne pubblica testimonianza, affinché i lettori sappiano che se si prega con fede; la Madonna ci ascolta. Io non smetterò mai di ringraziarla. Maria I. Settimo Torinese (TO)
Alcuni mesi fa, ero uscita di casa per partecipare alla Santa Messa e dare inizio al mese mariano. Mentre percorrevo la strada per raggiungere la chiesa, un malfattore, da un auto in corsa, mi strappava violentemente la borsa, trascinandomi per metri lungo la strada. La dolce, mamma di Pompei, alla quale sono devota sin da piccola, mi ha protetta facendomi uscire miracolosamente illesa da questo incidente. Non smetterò mai di dirle grazie. Prometto di pregare sempre il Rosario, le Novene e i Venti Sabati. Madonna di Pompei proteggimi sempre, insieme ai miei cari e accompagna con la tua intercessione le mie intenzioni, se sono conformi alla volontà del tuo figliolo Gesù. Rosalba
Oltre venti anni fa, sono stata a Pompei perché una persona a me cara, padre di tre figli in tenera età, era stata colpita da un ictus. Ho dormito a Pompei di fronte al santuario. Ho pregato tantissimo e durante quella notte ho sognato la Madonna che mi diceva: “Si fa questo intervento e vivrà a lungo!”. In questi giorni sono ritornata con la mente a quei momenti, non so come, a quel sogno e così ho deciso di scrivervi per comunicare a tutti la gioia, la protezione della Vergine Maria, che ho sperimentato in quella circostanza. Non trovo parole per dire grazie e per esprimere la mia riconoscenza e gratitudine alla Vergine del Rosario. C.C.
 Ringrazio la Beata Vergine Maria per una grazia ottenuta. Sono trascorsi alcuni anni da un triste mese di dicembre durante il quale mi pervenne la lettera di licenziamento dal lavoro. Non nascondo che all’inizio avvertii in me rabbia e rancore nei confronti di coloro che avevano emesso quel provvedimento, poi le cose cambiarono. Successivamente mi fu recapitato un pacco contenente una corona del Rosario. Iniziai tiepidamente a recitarlo, anche se fino ad allora avevo sempre reagito negativamente solo a sentirlo recitare. Mi accorsi così che pregando acquistavo serenità. Non sono mancati momenti in cui la mia fede ha vacillato profondamente, ma la recita del Rosario mi ha sostenuto in questi momenti. Ora ho ripreso a lavorare nello stesso settore di prima ed ho trovato anche dei colleghi disposti ad aiutarmi. Ringrazio la Madonna, che con la sua intercessione mi ha aiutato a superare questo triste momento e a comunicare a tutti che la Vergine Maria non lascia mai soli i suoi figli, anche se peccatori, se la s’invoca con fede e la si prega con la corona del Santo Rosario. Valter
Ho 86 anni e sono una devota della Madonna di Pompei. Quando ero ragazzina, durante il mese di maggio, mi organizzavo con le mie compagne per recitare il Rosario nelle nostre case. Era molto bello. Ora non si fa più, i tempi sono cambiati. Qualche tempo fa mi sono trasferita in Francia, dove ho continuato, il mio impegno di recitare il Rosario. Ora sono rientrata a casa, in Sardegna e ho sottoscritto l’abbonamento alla vostra rivista. Recentemente sono stata ricoverata in ospedale per oltre un mese. Tornando a casa, ho ricordato di avere una busta intestata alla mia nipotina, Letizie, dove erano conservati dei buoni postali che mio figlio aveva lasciato per lei, ma non riuscivo a trovare né la busta, né i buoni postali Così mi sono rivolta alle Madonna di Pompei ed al Beato Bartolo Longo, invocando il loro aiuto. Ma il tempo passava ed ero ormai rassegnata a non più ritrovarli. Un giorno mi arriva la vostra: rivista e nel leggerla pregavo la Madonna e il Beato Bartolo Longo affinché mi facessero ritrovare i soldi che non erano miei. Ed ecco la Provvidenza! Dentro di me sentivo come una. voce che mi diceva: “guarda nella.biblioteca”. Vi avevo già guardato più volte, ma riprovai. Cosi spostai tutti i libri. Dietro alcuni di essi trovai la busta con dentro il suo contenuto. La presi e la baciai piangendo: ringrazio la Madonna e Bartolo Lango, per il loro aiuto. Maria Grazia O. Milis (OR)

Desidero ringraziare la Vergine di Pompei per il suo aiuto. Ero sposata da sette anni ma non avevo figli. Diventare madre era il mio sogno più grande, ma il tempo passava e mi rendevo conto che solo un miracolo avrebbe potuto portare la luce tra tanti problemi. Ho sempre sperato in Gesù e nella Vergine di Pompei. Mi sono affidata a loro recitando tutti i giorni il Rosario completo e anche I Quindici Sabati e la Novena d’impetrazione. Sono stata ascoltata. Oggi sono madre di un bel bambino. Ogni volta che lo guardo, mi rendo conto che solo con la fede e la preghiera i nostri desideri possono diventare realtà. Una devota
Sono una devota della Madonna di Pompei. Sento il dovere di ringraziarla per avermi donato una figlia meravigliosa dal giorno in cui è nata e di. averla aiutata anche a superare gli esami di laurea. Prego la Vergine Santa e voi di continuare a pregare ancora per mia figlia e per il suo avvenire. Annamaria F. Pacentro (AQ)

San Pio: un pensiero per ogni giorno




Non ti arrestare nella ricerca della verità, 
nell’acquisto del sommo Bene. 

Sii docile agli impulsi della grazia, 
assecondando le sue ispirazioni 

e le sue attrattive. Non ti arrossire 
di Cristo e della sua dottrina.

Ecco quali sono i 7 peccati contro l’Eucaristia. Che quasi nessuno conosce.




I sette peccati contro l’Eucaristia
Perché sia salda la chiarezza della fede nella Presenza eucaristica e indiscussa la fedeltà a tale Presenza, ricordiamo la denuncia già fatta dei sette peccati contro la Santissima Eucaristia.
1. Non creder nella Messa come sacrificio, ma celebrarla solo come convito fraterno, come invito alla festa e alla gioia, non alla preghiera e di ringraziamento e alla penitenza.
2. Negare la partecipazione all’offerta cruenta della Croce sacramentalmente rappresentata sull’altare nella celebrazione di ogni messa.
3. Non credere che le parole della consacrazione producono la vera, reale, sostanziale presenza di Gesù Cristo sotto le specie eucaristiche, ritenendo tale presenza solo simbolica.
4. Non curarsi di briciole e frammenti del pane consacrato caduti durante la celebrazione, non considerandoli più materia del sacramento.
5. Non inginocchiarsi durante la Consacrazione, né davanti al tabernacolo, poiché l’Ostia sarebbe solo un simbolo e non il vero Corpo di Cristo.
6. Giudicare superflua la Confessione sacramentale prima di comunicarsi, anche in stato di peccato mortale, perché sarebbe sufficiente amare Cristo, fidarsi dei suoi meriti e rimettersi alla misericordia del Padre. Con la conseguente moltiplicazione dei sacrilegi.
7. Ritenere che basti la recita del Confiteor per ottenere il perdono dei peccati mortali, dimenticando che Gesù ha detto ai suoi apostoli: “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv. 20)
La Lega Eucaristica denuncia questi sette peccati e tutti gli errori insiti nelle citate negazioni, perché si conosca l’estrema gravità della crisi di tanti cristiani e perché ci sia un fervente e concreto ritorno al culto eucaristico. La Lega Eucaristica prende tutte le iniziative suggerite dall’amore a Gesù Eucaristico per riparare le offese che Egli riceve dall’assalto organizzato contro il dogma eucaristico, tendente a colpire il sacerdozio e, in esso, a sopprimere la gerarchia per demolire la Chiesa come società visibile istituita da Gesù Cristo.
In questo modo la Lega Eucaristica vuole anche opporsi all’intento di dissolvere il Cristianesimo riducendolo ad uno dei tanti discutibili orientamenti religiosi dello spirito umano.
La missione dei laici, solennemente riconosciuta dal Concilio, impone ad essi il dovere di scuotersi per salvare le anime tradite dalla falsità di pensiero, di parole e di azioni già diffuse nel mondo cattolico.
La suprema guida della Lega Eucaristica è sempre la parola del Papa come Maestro della Chiesa universale, interprete, personalmente infallibile, della Rivelazione. E’ e sarà vero soltanto quel che Egli, in armonia con la Tradizione Cattolica, continuerà ad insegnare specialmente sul Mistero Eucaristico, che riassume tutti i misteri, è fonte di tutti i poteri e assicura la santità e la salvezza a tutti i credenti.
La Lega Eucaristica agisce e agirà nella convinzione che non basta pregare: bisogna agire. Non basta rimettersi alla misericordia di Dio. E’ doveroso e sommamente prudente anche temere la sua giustizia!